Author Archives: William Piacentini

I gasometri di Vienna

Simmering, è stato oggetto, a partire dalla fine degli anni Novanta, di un esperimento architettonico. Ci sono quattro gasometri che hanno 102 anni l’uno, sono stati trasformati in un quartiere praticamente nuovo.

Le dimensioni sono davvero gigantesche. Ciascuno di questi quattro gasometri è alto 75 metri. È possibile fare visite guidate, si conoscerà la storia della costruzione dell’officina per la produzione del gas e gli utilizzi alternativi.

C’è chi apprezza molto e chi dice non c’è niente da vedere. Io onestamente non ci sarei mai passato se non per visitare un amico che vive li vicino, e in conclusione penso che se si vive a Vienna vale la pena fare un salto.

 

Avocado quello che non sappiamo

Questa è la mia piantagione. Partendo da sinistra troviamo piccolissime piantine di avocado, prezzemolo ormai secco, rose e due piante di basilico.In Europa, l’avocado è considerato un „superfood“. Tuttavia, in Cile, gli avocado sono sinonimo di scarsità d’acqua, violazione dei diritti umani e un’impronta ecologica profonda. Praticato inizialmente dai piccoli agricoltori, il boom della popolarità di questo frutto negli anni ’90 ha causato un aumento esponenziale della produzione. Per produrre un chilo di avocado, circa tre pezzi, servono più di mille litri d’acqua, una quantità molto più grande di quella di coltivare la stessa quantità di pomodori o patate. La regione è preda di una persistente carenza di acqua. I canali sono rimasti asciutti per anni e molte persone dipendono dai serbatoi dell’acqua per ottenere acqua. Le licenze per sfruttare l’acqua sono concesse al miglior offerente, spesso per tutta la vita. L’80 per cento dell’acqua si usa per le piantagioni, ci sono nazioni che si rifiutano di comprare avocado da parti del Cile dove c’è siccità. Nonostante questo crescono le loro piantagioni perchè c’è un aumento della richiesta nel mondo del 30 per cento ogni anno. Come sempre per colpa dell’avarizia dell’uomo la terra e le persone soffrono.

Avocado

I CONQUISTADORES spagnoli all’inizio del XVI secolo non avevano mai visto nulla di simile. Per forma e grandezza somigliava a una grossa pera, ma anche quando era maturo rimaneva verde. La sua polpa era tenera e burrosa, e il sapore ricordava la nocciola. Alla fine divenne noto come avocado, dal termine azteco ahua quatl.

Alcune tribù indigene apprezzavano così tanto l’avocado che lo offrivano come regalo di nozze e in segno di ospitalità.

Dell’avocado si usa quasi tutto. Il legno dell’albero serve come combustibile. In Sudamerica il nocciolo viene usato per marcare indumenti, dato che lascia un segno indelebile. In alcune parti delle Filippine le foglie vengono usate per fare il tè, e pare che la corteccia si possa utilizzare per conciare le pelli.

Ci sarebbe da raccontare però anche la parte negativa delle coltivazioni di avocado, ma questo lo lascio in sospeso nel prossimo blog e adesso approfitto di questo piatto fatto in casa di avocado e ceci.

 

L’essere umano e il suo scopo, chi lo può conoscere?

Diciamo la verità, siamo unici sotto molti aspetti, possiamo scrivere, dipingere, imparare un’altra lingua, addirittura il tedesco, inventare cose nuove e possiamo riflettere sui grandi quesiti della vita: Perché l’universo esiste? Come siamo venuti all’esistenza? Qual è lo scopo della vita? Come sarà il futuro?

Alcuni evitano di farsi queste domande, pensando che le risposte non siano alla nostra portata. Altri ritengono che queste domande non abbiano senso perché secondo loro la vita è il prodotto dell’evoluzione. “Non c’è alcun Dio, né alcuno scopo”, affermò William Provine, professore di storia e biologia. Alcuni comunque credono che una concezione fatalistica della vita sia inaccettabile. Riflettono su come l’universo sia organizzato secondo precise e affascinanti leggi matematiche. Restano meravigliati di fronte alle straordinarie strutture presenti in natura, che a volte l’uomo cerca di imitare nel progettare qualcosa di nuovo. E hanno constatato nella vita di ogni giorno che dietro a strutture complesse ed estremamente efficienti c’è sempre un progettista, e non delle forze casuali.

Questi ragionamenti hanno spinto alcuni evoluzionisti a riconsiderare la loro posizione.
Di certo la scienza ha spiegato come avvengono molte cose, ad esempio come funzionano le cellule cerebrali o come fa il sole a generare calore e luce. Ma, la Bibbia spiega ciò che è più importante, il perché delle cose: perché l’universo esiste, perché è regolato da leggi e perché noi esistiamo.

 

Relax

Dato che studiamo o lavoriamo duramente e siamo molto impegnati, tutti abbiamo bisogno di un po’ di relax.

Soddisfare il nostro bisogno di riposo e di svago è senza dubbio importante.

Lo scopo dello svago dovrebbe essere quello di riposarsi e rigenerarsi. Ma se vogliamo raggiungere questo obiettivo quanto tempo dovremmo dedicarvi?

A molti di noi piace mangiare un dessert ogni tanto, ma sappiamo che una dieta fatta solo di dolci danneggerebbe la nostra salute. Per questo mangiamo principalmente cibi nutrienti. In maniera simile, una “dieta” fatta solo di svago e divertimenti sarebbe poco salutare. Per evitare che questo avvenga dovremmo partecipare ad attività che danno uno scopo alla nostra vita. Come facciamo a capire se abbiamo un punto di vista equilibrato dello svago? Potremmo tenere il conto di quante ore dedichiamo in una settimana alle attività che consideriamo importanti. Poi potremmo confrontare questa cifra con il numero di ore che durante la stessa settimana dedichiamo ad attività ricreative, quali sport, hobby, programmi televisivi o videogiochi. Cosa potremmo scoprire? Dovremmo forse rinunciare a qualche “dessert”?

Museum of Music History

Questo museo si trova in un palazzo storico vicino al Bastione dei Pescatori a Budapest. Il museo non è molto grande ma l’ho trovato interessante per documenti e strumenti molto antichi e per il suo modo di raccontare la storia dello sviluppo dei strumenti.

Le sale sono dedicate a diversi periodi musicali, musicisti o strumenti. Dalla musica gitana alla musica folk alle composizioni di Liszt.

Le varie sale erano piene zeppe di numerosi strumenti musicali tra cui pianoforti d’epoca, violini e altri strumenti a corda oltre a lettere, note, spartiti, partiture, programmi e altri materiali originali. Alcune delle mostre avevano impostazioni multimediali tali da consentire l’ascolto di come suonavano lo strumento o le registrazioni. C’era anche una piccola stanza creata per assomigliare all’officina di un violinista.

È possibile suonare e toccare alcuni dei strumenti che sono nel museo.

Gulasch

Quando pensate al gulasch immaginate ad un secondo molto saporito a base di carne?

In realtà il gulasch è più che altro una zuppa.

Il gulasch è un antico piatto povero ungherese che veniva preparato dai mandriani che trasportavano manzi grigi molto pregiati verso i mercati di Vienna, Venezia e Norimberga.
Col passare del tempo, dalla prateria arrivò ad essere conosciuta dalle famiglie borghesi e a riscuotere il grande successo che ha portato il gulash a diventare il piatto tradizionale ungherese per eccellenza. Questo piatto è diventato famoso in tutta Europa e nel mondo ne esistono ormai moltissime varianti.

Devo dire che mi è piaciuta la variante come in foto con carne di cervo.

Cafè New York

Penso che non ci sia nulla di più affascinante del suono del pianoforte e del violino che suonano la famosa Suite del Lago del compositore russo Tchaikovsky, con una tazza di caffè e una torta al cioccolato nel famoso Cafe New York a Budapest. Per alcune ore è come se il tempo tornasse a un’epoca di eleganza come nessun altra. Al momento, questo caffè conserva ancora una tradizione di camerieri con uniformi in bianco e nero e buone maniere.

Circondato da archi dorati, tavoli in legno, il caffè di New York offre un’atmosfera unica, che ispira non solo coloro che sognano di tornare in un’epoca antica, ma anche qualsiasi scrittore, nostalgico o viaggiatore.

L’esclusiva struttura architettonica, le opere d’arte negli angoli e le lampade di cristallo, la delicata decorazione con cui i piatti sono serviti in questo ristorante, ritraggono alla perfezione la vita aristocratica di pochi decenni fa, che oggi conosciamo solo in film e fotografie.

Opera Statale di Budapest

Dopo la raccomandazione di diversi amici, ho deciso di fare un viaggio di 3 ore da Vienna per visitare una città che, alcuni decenni fa, era una parte importante dell’Impero austro-ungarico, Budapest. Una città affascinante in cui ogni angolo ha un edificio con mille storie da raccontare. Tra i molti monumenti, abbiamo deciso di visitare un gioiello architettonico e culturale, piccolo ma molto elegante, l’Opera Statale di Budapest. Sotto il dominio degli Asburgo fu autorizzata la costruzione dell’opera di Budapest, che non doveva essere più grande di quella che era a Vienna, la capitale dell’impero. Nonostante le loro ridotte dimensioni, abbelliscono lo spettatore con il loro ingresso lussuoso con raffinate sculture di marmo e legno, tappeti rossi, archi dorati e dipinti classici barocchi sulle pareti e sul soffitto. Una volta che la funzione inizia, ci vuole molto per rimuovere la vista del magnifico soffitto con un lampadario di cristallo per fissare finalmente lo sguardo allo scenario.

Una fiaba!

Mi trovo in una fiaba? In effetti uno potrebbe chiedersi se esiste veramente un posto cosi bello.

Si esiste. Io ci sono stato. E sapete una cosa?

Mentre passeggiavo intorno questo castello e tra i suoi prati mi chiedevo se fosse un sogno. Avete visto il film dello Schiaccianoci e i quattro regni? Ecco, immaginatevi voi dispersi in questo regno.

Se volete provare questa sensazione potete visitare Laxemburg . Si trova a 30 minuti in auto da Vienna o un ora con i mezzi.

Domenica sera Opera notturna

Alcune centinaia di persone si mettono in fila per acquistare i biglietti più economici per assistere allo spettacolo della famosa e premiata Opera di Stato di Vienna. Per 3 euro promette un’aspettativa così speciale che vale la pena restare in piedi per 3 ore. La maggior parte di coloro che sono interessati sono turisti, stranieri che parlano lingue diverse: russo, cinese, giapponese, francese, spagnolo … la maggior parte entra spingendo attraverso la porta che conduce alla biglietteria. Tutti vogliono ottenere la migliore posizione per vedere lo spettacolo, ma soprattutto per fare buone foto. Dopo un’attesa in linea, i progressi sono fatti. Siamo riusciti ad acquistare i biglietti „Parterre“ quasi davanti al palco. Il contrasto tra i turisti in jeans e tennis con i costumi di gala e gli abiti è una distinzione di quelli che salgono le scale verso i balconi e quelli che combattono sui siti in piedi nella galleria. Una volta che l’orchestra è sintonizzata, le luci sono spente. Con il passare dei minuti, l’illusione dello spettacolo si sta trasformando in noia in stile moderno. „Questa non è un’opera,“ sussurrano tutti. È una di quelle opere moderne, in cui la musica è terrorizzante, e i suoni fanno rizzare i capelli, con immagini incomprensibili, palchi che girano e soprani che urlano. Dieci minuti più tardi, iniziano a svuotare le gallerie, i balconi, in una corsa di persone preoccupate. Un ora e 30 minuti si sentono eterni, finché alla fine decido di abbandonare la sfida di comprendere quella che chiamano „arte moderna“.

Lezione: scegliendo lo spettacolo giusto sicuramente il risultato sarà differente.